Il Natale è un momento in cui, in qualche modo per tutte le culture, si celebra la famiglia. Nella nostra, la famiglia di Gesù.
Nei paesi in cui è maggiormente diffusa la fede cattolica, questo giorno è raffigurato attraverso dei simboli tra i quali spicca, soprattutto in Italia, il Presepe.
Come tutti sappiamo esso è rappresentazione plastica della natività, con figure formate di materiali vari e in un ambiente ricostruito più o meno realisticamente ma, a mio avviso, sempre più spesso anacronistico- cosa che sinceramente non apprezzo poi molto- ad ogni modo…
Il primo presepe della storia lo si deve a San Francesco d’Assisi.
Si narra che San Francesco dopo aver compiuto un pellegrinaggio in Terra Santa, rimase talmente colpito da Betlemme che, tornato in Italia, chiese al Papa il permesso di inscenare la rappresentazione della natività.
Dunque, nei pressi del bosco, vicino al paese di Greccio in provincia di Rieti, il santo allestì il presepe in una grotta. Portò la mangiatoia con la paglia e vi condusse il bue e l’asinello (non c’erano la Vergine Maria, Giuseppe e il bambinello). La popolazione accorse numerosa e così Francesco poté narrare a tutti i presenti, che non sapevano leggere, la storia della nascita di Gesù. Era il 1223.
Seguendo il suo esempio, si introdusse l’usanza di produrre le prime rappresentazioni della natività con tanto di scenografia e statuine scolpite che fecero cosi la loro comparsa nelle chiese, nelle case nobiliari e tra la gente. Il presepe divenne una tradizione popolare che si diffuse in tutto il mondo cristiano.
E’ una cosa bella perché le immagini possono arrivare molto più delle parole , a volte.
Da mamma, penso alla tenerezza di questa fanciulla che ha messo al mondo un bimbo così, nella povertà. Non ha nulla per riscaldarlo, solo paglia e il fiato del bue e dell'asinello. Penso a quest’ uomo che fa di tutto per proteggere ed aiutare la moglie durante il parto. Penso ai pastori che comprendono che quella stella non è una semplice stella e la seguono per far visita al bimbo appena nato. Ai Re Magi, così ricchi e ben vestiti, che giungono da lontano per portare i loro doni al bambinello ( chissà come li guardavano tutti gli altri !).
Nella mia mente è una scena intima fatta di cose semplici e vere.
Credo che la parola stessa Natale significhi nascere, venire al mondo.
Per me un po’ ricominciare, partire dal giorno zero e riscrivere i prossimi che verranno.
Cosa scriveremo nella nostra storia quest’anno?
Un Felice Natale a tutti voi.
Comments