Nel freddo delle notti silenziose di inverno dove tutto è fermo ed immobile, a volte mi vengono in mente delle istantanee di ricordi.
Il bagliore del camino acceso, il calore delle case, tutti riuniti intorno alla tavola vestita a festa, la musica tradizionale del concerto di natale, il nonno che racconta, lo scrocchiare delle noci spezzate e il profumo delle bucce d’arance che si usavano per coprire le caselle nel gioco della tombola. Non immagino un natale senza queste essenze.
Eppure, in passato, in alcuni posti del mondo, le arance erano considerate una prelibatezza per l’élite, un lusso che non tutti potevano permettersi…probabilmente perché venivano importate, provenivano da luoghi lontani dunque erano più costose.
Nei primi anni dopo il 1900 le arance iniziarono ad essere maggiormente pubblicizzate e associate al Natale e alle feste: la loro forma, dimensione e consistenza dava idea di opulenza e ricchezza. Spesso venivano utilizzate come dono soprattutto per i bambini, anzi in alcune tradizioni era proprio San Nicola che nel portare i regali di Natale la notte della vigilia, riempiva di arance anche le calze che i piccoli lasciavano appese al camino.
Immagino il viso di mia figlia nel trovare nella calza "della Befana" delle arance rpofumate ! :D
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