Scrivo spesso con mia figlia in stampatello per aiutarla ad imparare, ma in questi giorni in cui mi è capitato di scrivere a mano, mi sono sentita a disagio con la biro.
A parte le volte in cui scrivevo sul mio diario, dopo gli studi, anche a lavoro usavo più che altro il pc. Sentirmi in difficoltà mi è dispiaciuto perché amavo ed amo profondamente tutto ciò che ha a che fare con la scrittura a mano: il rumore della carta, la superficie del foglio liscia, ruvida, chiara o scura...la sensazione della punta della penna che ci scorre di sopra.
Ovviamente ho la mia preferita: la pilot 0.7 ad inchiostro normale. Quando studiavo le facevano con il gommino all'impugnatura e il tappo piccolino; era più semplice prendere appunti perché erano così leggere che riuscivo a scrivere velocemente e tanto, senza stancarmi subito.
Ora mi sono disabituata un po'... scriviamo sempre su strumenti digitalizzati smartphone, pc, tablet...a volte non serve neanche comporre le parole basta parlare al microfono e subito compaiono...molto più pratico e veloce, ma un po' impersonale.
Apprezzo questa semplicità e rapidità soprattutto nella mia vita frenetica di mamma , però la carta è sempre la carta con il suo suono e il suo profumo.
E poi la cancelleria ! potrei passare ore a scegliere tra post it, evidenziatori, portapenne, agendine, temperamatite, graffette, scotch, contenitori e via dicendo.
Confesso che ancora oggi, quando riesco ad andare in libreria, uno dei miei criteri di scelta di un testo consiste nell'annusare la carta delle sue pagine. Secondo voi sono normale!?
Ma voi siete ancora abituati a scrivere a mano?
Quali sono i vostri criteri di scelta di un libro?
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