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DIARIO
Immagine del redattoreSancoradaScrivere

Solstizio d'inverno

In Italia, o comunque nei paesi di tradizione cattolica, il #natale rappresenta, innanzi tutto la nascita di Gesù , Dio sceso sulla terra per salvare il mondo, luce di bene che scaccia via le tenebre del male.

Non sarà un caso, dunque, che la settimana di Natale coincida con il Solstizio d’inverno, la notte più lunga dell’anno. Da questo momento in poi, dal 21 di dicembre, le ore di luce saranno sempre più lunghe e le notti più corte.


La #luce prevale sull’ #oscurità.


Fin dall’antichità, nelle tradizioni germaniche e celtiche, il solstizio d’inverno viene contemplato come passaggio dalle tenebre alla luce ; i druidi infatti, compivano dei rituali simbolici per propiziare il ritorno del sole e del calore. Uno di questi consisteva nel riunirsi intorno ad un ceppo ardente, simbolo di rinascita e purificazione, e festeggiare il ritorno seppur lento, della primavera, del ciclo della natura.


In realtà, anche in alcuni quartieri della mia città viene ancora portata avanti la tradizione del #falò di Natale, che un po’ mi ricorda questi riti precristiani. In questo caso però, il #fuoco viene acceso nella notte della vigilia o in quella di San Silvestro. La gente si incontra per scambiarsi gli auguri e stare un po’ insieme.


Rientrando a casa, dopo il cenone in famiglia, ricordo ancora il #fumo rossastro in lontananza ergersi su nel cielo scuro della #notte. I volti degli uomini illuminati dal bagliore del fuoco, un bicchiere di vino rosso e l’allegria della festa appena trascorsa.


Chissà che questa volta, in quest’anno così oscuro, il Natale non diventi davvero una opportunità per tutti di accendere in sé un piccolo fuoco di #speranza.


Intanto accendo una candela…ed inizio a guardare la fiamma danzare.







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