Più ci saranno gocce d’acqua pulita, più il mondo risplenderà di bellezza.(Madre Teresa di Calcutta)
Ore 8 e 12 del mattino. Sono in ritardo per la mia camminata mattutina, ma coi bimbi, la casa da sistemare e il sonno perenne sono andata un po' a rilento. Leggings, canottiera, scarpette e via in salita verso il centro città. Il caldo si fa sentire ancora nonostante l'aria si sia rinfrescata, amo settembre proprio per questo.
A metà strada, fra i soliti vicoletti che oramai conosco come le mie tasche, la scorgo di schiena. Ha più o meno la mia stessa altezza, indossa dei pantaloni rosa ed un bellissimo velo blu che le copre il capo. Sta riponendo qualcosa in una automobile e si ferma a bere acqua da una bottiglietta. Continuo a camminare, ma mi accorgo che si sta rivolgendo a me dunque abbasso il volume della musica.
"Vuoi acqua?" mi chiede. Ha un viso giovanissimo, sicuramente è molto più giovane di me, la pelle scura, due grandi occhi neri ed un sorriso molto dolce. Rifiuto gentilmente. Di solito non bevo mentre cammino e quando esco non porto nulla con me perché mi è di peso, ma lei insiste, prende una bottiglietta nuova dall'auto e me la porge. "Ti prego prendila". Le spiego di nuovo, ringraziandola che davvero non ne ho bisogno, ma lei ancora portando la mano al petto mi dice dolcemente: "Ti prego, mi offendo se non la prendi". Allora ho ceduto al suo sguardo sincero e al suo gesto premuroso.
Nella mia mente, dove tutto è come la pagina di un libro o un set cinematografico (con tanto di sottofondo musicale a volte), quel gesto è stato il grazie dei rifugiati di #Kabul, delle #donne che sono riuscite a scappare e che abbiamo accolto nelle nostre realtà per quanto difficili, ma libere.
Ci ho visto l' opportunità per noi di essere migliori, di aprire gli orizzonti della mente e del cuore, oltre che le frontiere fisiche, per non fare di tutta l'erba un fascio, per riuscire a vedere ancora il buono dove c'è e coltivare su questo una società più umana.
In un mondo in cui ci facciamo solo la guerra e ci sobbarchiamo di pregiudizi e cattiverie, c'è chi offre acqua per ristorarsi a prescindere dal #velo e dai capelli sciolti.
Un atto di gentilezza che mi ha ricordato il senso che per me ha l'amore: attenzione, cura, sacrificio, ma anche accettazione dell'attenzione della cura e del sacrificio, con gratitudine.
Così grazie ragazza musulmana. Spero di rincontrarti domani e magari ti offro un caffè.
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